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AEROGRAFO E GUARNIZIONI A CONTATTO CON SOLVENTI


Se hai sentito dire che i colori a solvente danneggiano l’aerografo, oppure che rovinano le guarnizioni, sei di fronte ad una fakenews che circola da tempo immemorabile. Una leggenda metropolitana che una volta per tutte, soprattutto oggi, va sfatata.
Gli aerografi moderni sono realizzati generalmente in ottone, che poi viene sottoposto al cosiddetto “bagno galvanico”, il trattamento elettrolitico per ricoprire, proteggere o abbellire i metalli dando loro la finitura cromata, argentata o dorata. In qualche caso viene usato anche l’alluminio per il corpo dell’aerografo, come ad esempio in un modello della Harder & Steenbeck.
L’ago negli aerografi di buona qualità è in acciaio e l’ugello, che deve accoppiarsi all’ago in modo preciso, senza far trafilare il colore quando l’ago lo chiude, è sempre in una lega di metalli malleabili (rame e argento ad esempio).
Nessuno di questi metalli subisce rilevanti danni dal contatto con i solventi, tant’è che con gli stessi materiali le aziende come Iwata producono le pistole da spruzzo per i carrozzieri, con le quali, ormai dagli inizi del ‘900 si verniciano abitualmente le auto.

USO DEI SOLVENTI

I solventi possono servire per la diluizione dei colori che si stanno usando (solvente nitro per i colori a base nitrocellulosa, alcool per colori ad alcool, ecc.) oppure per la pulizia dell’aerografo dopo aver usato questi colori.
Di certo è altamente sconsigliabile lasciare a bagno l’aerografo smontato dentro un solvente per ore (come qualche volta qualche mio allievo fa, ignaro di quanto può succedere), perché se il contatto dura del tempo la parte cromata dell’aerografo perde lucidità e si corrode, specie con
solventi come nitro o acetone.
Ciò che invece un tempo si poteva rovinare erano le guarnizioni, quando erano fatte in gomma, perché la gomma viene aggredita dal solvente e si corrode.
Oggi la maggior parte degli aerografi in commercio è dotata di guarnizioni in teflon, che è un materiale assolutamente resistente ai solventi e che di conseguenza consente di utilizzare i colori a solvente senza remore.
Chi possiede un vecchio aerografo con qualche guarnizione in gomma (i cosiddetti o-ring) ne individui il posizionamento. In alcuni aerografi ce n’è uno di tenuta sul cappellotto, che ermetizza l’accoppiamento tra il cappellotto e il corpo dell’aerografo ma che non viene mai contatto con il
colore nebulizzato (tranne che non si metta a bagno il cappellotto nella nitro!), oppure una molto piccola sul filetto dell’ugello, nei modelli con meccanica giapponese come Iwata, Olimpos e altri.
Anche questa guarnizione, quando l’ugello è avvitato, serve per ermetizzare la tenuta e non viene direttamente in contatto con il solvente del colore. In caso di sostituzione, comunque, una guarnizione in gomma costa pochi centesimi e non costituisce un problema.

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Buon lavoro!

Mario Romani

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