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QUANTI TIPI DI AEROGRAFI ESISTONO?

Avvicinarsi al mondo dell’aerografia ci mette di fronte ad un assortimento di marche e modelli davvero da perderci la testa. In questo articolo cerco di darti una mano a orientarti e a capire la tipologia più adatta all’applicazione a cui vuoi dedicarti. E pensare che il primo aerografo, nato nel 1879 ad opera di un gioielliere americano, Abner Peeler dello Iowa – USA, e concepito in modo completamente diverso, serviva a ben altra funzione: il gioielliere lo aveva creato per nebulizzare dell’ossido di alluminio miscelato ad un liquido veicolante, con il quale puliva i propri gioielli e le pietre preziose. Una specie di piccola sabbiatrice. Ecco una sua riproduzione ad aerografo fatta dall’artista gallese Andy Penaluna.

Il passaggio all’uso del colore fu attraverso il fotoritocco delle prime fotografie, con gli inchiostri all’albumina, e poi, soltanto nel 1893, all’Esposizione Universale di Chicago l’aerografo venne utilizzato per la prima volta da alcuni acquarellisti americani come strumento di pittura.

Dai primi modelli, spartani e semplici, col tempo e con la moderna tecnologia, sono nate le moderne aeropenne, che possono essere suddivise in

  1. aerografi ad azione singola
  2. aerografi a doppia aziona

I primi non consentono la regolazione della quantità del colore e il suo flusso costante comincia a uscire appena si apre l’aria, premendo il pulsante.

I secondi invece consentono di aprire l’aria e di regolare la fuoriuscita del colore mentre si lavora, facendo indietreggiare il pulsante all’indietro, e risultano per questa caratteristica di gran lunga i più adatti al disegno e la decorazione.

Qui ti aiuterò a districarti tra i tanti modelli di aerografo a doppia azione, partendo da un altro tipo di differenziazione: l’alimentazione. Infatti i modelli in commercio presentano il serbatoio del colore in varie posizioni, e perciò l’acquisto deve essere fatto in modo oculato, sapendo in anticipo a che tipo di applicazione ci si dedicherà. L’alimentazione può essere:

A CADUTA (o a gravità) quando è sopra il corpo dell’aerografo;

LATERALE (per aspirazione):

SOTTOSTANTE (o a sifone) quando è sotto.

Gli aerografi a caduta sono quelli che hanno il serbatoio posizionato sopra il corpo, sono i più diffusi perché sono versatili e vanno bene sia per i destri che per i mancini. Il colore inserito all’interno del serbatoio è subito disponibile  perché per gravità scende all’interno del canale dove scorre l’ago e viene poi nebulizzato.

Gli aerografi con alimentazione laterale hanno invece il serbatoio avvitato oppure semplicemente connesso sul un lato dell’aerografo, generalmente a destra. A volte la connessione può essere fatta anche sul lato sinistro (per favorire i mancini), oppure a scelta di chi lo usa, su entrambi i lati.

Sono adatti a lavori per i quali bisogna lavorare in posizione disagiate, come verso l’alto, perché il serbatoio può essere ruotato e quindi posizionato in modo da favorire l’uso dell’aerografo anche verso quella direzione. Di fatto a volte risultano meno comodi a chi non ci è abituato perché sono leggermente sbilanciati sul lato del serbatoio.

Poi ci sono gli aerografi con carica dal basso, o a sifone. Il collegamento con l’aerografo è posizionato sotto il corpo e il funzionamento è per aspirazione. In genere sono aerografi meno adatti ai lavori di precisione e si usano con maggiore frequenza quando la superficie di lavoro è verticale, proprio perché, se si inclina il braccio, come quando si lavora su un tavolo, la cannuccia del serbatoio a un certo punto non pesca più.

I serbatoi possono essere di metallo, oppure di vetro e in taluni casi la connessione è semplicemente ad incastro, per cui ti consiglio di tenerli a due mani perché altrimenti si rischia che il serbatoio, se non sorretto, si sfili dall’attacco e cada per terra.

Io per i miei lavori e le mie illustrazioni preferisco gli aerografi a gravità, come questo Infinity della Harder & Steenbeck e raramente uso modelli con alimentazione diversa.

Queste sono le principali distinzioni che caratterizzano gli aerografi in commercio. Non entro nel merito delle distinzioni che riguardano gli ugelli, sia come tipologia che come diametro. Di questo ti ho già accennato in un altro articolo. Se vuoi avere maggiori informazioni su un aerografo in particolare, contattami pure e cercherò di aiutarti.

Buon lavoro con l’aerografo.

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