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L’AEROGRAFO IN TV: RAI1 Uno Mattina Famiglia

Lunedì 20 dicembre sarà un giorno che ricorderò a lungo, per due motivi fondamentalmente.

Il primo è quello di essere stato invitato dalla Redazione di Uno Mattina Famiglia, RAI 1, come ospite della trasmissione, e per me è stato già questo emozionante.

Sia chiaro, la televisione non è esattamente ciò a cui aspiro quotidianamente, perché non sempre dà la possibilità di presentarsi per come si è.

Ma nel caso della Redazione di Uno Mattina le premesse sono state davvero di interesse alla tecnica, in una luce che verso le feste voleva mettere in risalto la parte artistica delle decorazioni dei dolci, in un contesto natalizio che riunisce le famiglie a casa.

Ho accettato con entusiasmo, perché quella fascia oraria è tra le più viste, e mi sembrava bello poterne far parte.

Il secondo motivo è quello di poter parlare di aerografia in TV, poter dare maggiore visibilità a questa tecnica, nelle varie applicazioni, e godere di un veicolo così ampio come il canale principe della RAI.

Così, domenica 19 dicembre è iniziata la tappa di avvicinamento all’appuntamento con gli studi televisivi.

Mi sono interfacciato telefonicamente con la redazione per concordare gli argomenti da trattare, e conoscere in anticipo le domande che mi avrebbero fatto, in modo da essere pronto e spontaneo.

E sapendo che i tempi televisivi sono davvero diversi da quelli che gestisco io ai corsi, dove, quando devo trattare un argomento, magari mi dilungo per essere efficace, lì non dovevo commettere questo errore.

Mi hanno prelevato con un taxi alle 7.45 c/o il residence dove ho pernottato a Roma, al Centro Seraficum, zona EUR.

Avevo preparato venerdì pomeriggio alcune torte aerografate e dei personaggi 2D in cioccolato per allestire un paio di tavolini con delle alzatine.

Tutto ben inscatolato e protetto dai classici cartoni per dolci. 

Dopo circa trenta minuti di traffico accettabile (stranamente senza intoppi, trattandosi dell’orario di punta di una metropoli all’ora di punta del lunedì mattina) siamo arrivati a Saxa Rubra, dove le ragazze della redazione mi hanno accolto con grande gentilezza, accompagnandomi prima al check-in dove mi è stato consegnato il pass nominale, e dove è stata accertata la validità del mio green pass.

L’idea che uno si fa della RAI non ha niente a che vedere con quello che c’è là, se non ci è mai stato.

E’ una città nella città, e se non c’erano i miei due angeli custodi, Micaela e Giulia, mi sarei sicuramente perso.

Quello che mi è saltato agli occhi subito è stato il brulicare di decine e decine di persone nei vari studi, illuminati a giorno, mentre dietro alle multicolori scenografie, fasci di cavi e tubi si intrecciavano come in uno scenario da Blade Runner.

Le ragazze mi hanno condotto dietro le quinte dello studio di Marco Frittella e Monica Giandotti, i conduttori della trasmissione, e sono arrivate sette od otto persone, tra scenografi, aiutoscenografi, la regista, un paio di responsabili di redazione, il microfonista e qualche altro addetto di cui non sono riuscito a capire il ruolo.

A pochi metri, nello studio, i due conduttori si stavano intrattenendo con due ospiti parlando di Covid e di vaccini, e la mia tensione è cresciuta un pò. 

Quando la scenografa mi ha chiesto di aprire le scatole con le torte e il cioccolato pe poter allestire i due tavolini in plexiglass mi sono immediatamente adoperato per appoggiarle sulle alzatine e, con mia grande sorpresa, qualcuno ha esclamato “Che belli” e in breve si è creato un capannello di persone che guardavano ammirate i dolci decorati, chiedendo “Ma si possono mangiare?” “Tutto fatto ad aerografo?”

Lì la mia emozione è scemata: mi sono reso conto che anche in un posto come quello, dove si fa informazione e servizi quotidianamente, la realtà di qualcosa di artigianale come l’aerografia suscita stupore e ammirazione e ti fa sentire un esponente di una tecnica interessante. 

Il microfonista mi ha microfonato e mi ha messo in fila perché “tra due minuti tocca a te”.

Un minuto, 30 secondi.

Mi fanno entrare nello studio mentre la regia manda la pubblicità, almeno io credo.

Le luci fanno caldo.

Mi siedo sullo sgabello e tolgo la mascherina.

Vedo Marco Frittella e Monica Giandotti che mi sorridono e mi salutano, presentandomi al pubblico a casa. 

E lì comincia una piacevole chiacchierata, come seduti sul divano di casa.

I due conduttori sono gentili e appaiono sinceramente interessati ai lavori e alla tecnica.

Il tempo vola, il TG1 irrompe e la chiacchierata si chiude con qualche minuto di anticipo, con un saluto e una promessa di Frittella, che è interessato a fare un corso.

Le ragazze della redazione si complimentano, mi dicono che sono andato bene.

Non mi rendo conto ma è divertente prendere il telefonino e vedere lampeggiare il display per le decine di messaggi di chi ti ha visto in TV. 

La promessa è quella di rivedermi in un’altra occasione.

Sarò felice di tornare.

Se vuoi rivedere il mio intervento clicca qui e vai al minuto 1:07:40!

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