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AEROGRAFO: ALTRI CRITERI PER LA SCELTA GIUSTA

Tempo di lettura approssimativo: 3 minuti

Qualche settimana fa ti ho suggerito alcuni temi su cui riflettere per scegliere l’aerografo migliore per la tua applicazione. Ma a volte, scegliere una buona marca, la tipologia giusta con l’alimentazione adeguata all’uso che ne farai, l’ugello del diametro più adatto, sono cose che possono non essere sufficienti, specie per chi è totalmente alle prime armi.

Il rischio di non tenere conto di altri aspetti, altrettanto importanti, è dietro l’angolo e con questo articolo voglio aiutarti ulteriormente, evitando errori nell’acquisto, che possono compromettere l’inizio del tuo percorso, facendoti spendere soldi inutilmente.

Purtroppo il proliferare di venditori di aerografia sul web ha complicato le cose, perché senza muoverti dal divano puoi acquistare attrezzature definite professionali, dichiarate come adeguate a qualsiasi applicazione ed economicissime. Dato, quest’ultimo, che risulta essere spesso l’esca vincente.

Ma comprare un aerografo non è come comprare un tostapane: quest’ultimo lo vedi, ne valuti il prezzo, guardi velocemente le caratteristiche e poi…lo compri! In fondo è facile farci i toast, no?!  Quando si fa così, ci si toglie una “voglia”, facendoci ingannare dalla fretta, perché la velocità è un’arma su cui i venditori sanno di poter contare.

Niente di più sbagliato. Acquisti dove non sono chiare le caratteristiche, dove le foto non sono corrispondenti alla merce, dove a volte mancano parti essenziali per il loro funzionamento, sono all’ordine del giorno. Per non parlare di aerografi inadeguati a ciò che serve a te.

Dopo aver osservato i 5 consigli del post pubblicato qualche settimana fa, devi anche valutare altro. Ad esempio: se l’aerografo che hai scelto ha una vaschetta superiore fissa piuttosto grande, ti sei chiesto se impugnarlo per te sarà facile oppure ti metterà in difficoltà?

Questo succede se ti hai una mano piuttosto robusta e grande: l’indice rischia di rimanere compresso tra il serbatoio e il pulsante, con conseguente perdita di sensibilità nel manovrare quest’ultimo. Ci avevi pensato? A questo punto potresti optare per un altro tipo di aerografo dove, ad esempio, la vaschetta può essere rimossa e sostituita da una leggermente più piccola (come ad esempio negli Harder & Steenbeck come l’Evolution, oppure nel Neo Iwata CN.

Altro aspetto che va valutato, e questo lo puoi fare solo se conosci lo strumento e in una qualche occasione l’hai provato: la distanza del pulsante dal puntale. Pare una stupidaggine, ma non lo è. Trattandosi di uno strumento che ti consente di disegnare, non è agevole avere la posizione dell’indice, che manovra il pulsante, molto indietro rispetto al puntale. Come se, disegnando a matita, tu la impugnassi a metà anziché vicino alla punta temperata.

Ci avevi pensato? Guarda la differenza di distanza del pulsante dal puntale tra questi due aerografi, il nuovissimo TAKUMI con alimentazione laterale dell’Iwata e un datato Vega 2000 della Thayer & Chandler.

Altro motivo di valutazione è il peso: se ti dedicherai alla microillustrazione o alla nail art, è molto meglio un buon aerografo leggero, piuttosto che uno altrettanto preciso ma decisamente più ingombrante e di peso maggiore. Guarda ad esempio la mole (e il peso) di un Talon della Paasche, confrontati con la sagoma slanciata e il peso davvero minimo dell’Evolution Aluminium della Harder & Steenbeck, di solo 56 grammi!

Altro motivo di riflessione: il costo dei ricambi. Ago e ugello sono le parti che più frequentemente si danneggiano e con l’ugello danneggiato generalmente non si hanno altre possibilità che sostituirlo. Per certi aerografi, come Sparmax, che è un’ottima marca, i costi restano contenuti, e l’accoppiata ago + ugello nuovi non supera i 20 euro di costo totale. Per altre marche invece, lo stesso acquisto in abbinata può arrivare a oltre 40 euro.

Per non parlare della sconsiderata scelta obbligata di aerografi con ugello finissimo (come lo 0,15 dell’Infinity Harder & Steenbeck) per poi tentare l’impossibile, cercando di usarli con colori densi come i Createx!!! Ricorda quello che mi ha sempre detto l’amico e artista straordinario Claudio Mazzi: “Nell’aerografo non conta il diametro dell’ugello, ma la qualità della mano di chi lo usa”.

A testimoniare la bontà di questa affermazione ci sono migliaia di Zippo in giro per il mondo, realizzati da Claudio con un normalissimo Paasche V1 dotato di un ugello 0,25!

Spero di esserti stato d’aiuto, ma se hai bisogno di qualche ulteriore spiegazione, contattami e sarò lieto di aiutarti.

Buon lavoro con l’aerografo!

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