Vai al contenuto

AEROGRAFO e TESSUTI: SUGGERIMENTI e PRODOTTI COMPLEMENTARI

Tempo di lettura approssimativo: 5 minuti

Un articolo pubblicato lo scorso anno ha destato non poco interesse e molti mi hanno scritto chiedendomi ulteriori approfondimenti e consigli su come approcciare il lavoro con l’aerografo sui tessuti e quali prodotti complementari usare per ottenere risultati otttimali.

Ho appena concluso un bellissimo corso di decorazione ad aerografo su body e t-shirt a Milano, con un favoloso gruppo di ragazze appassionate e brave, con le quali abbiamo approfondito i vari aspetti dei tessuti, degli accessori e di come si può arrivare a decorazioni ad aerografo con l’effetto WOW!

I risultati sono stati eccellenti, ma non si tratta solo di aver aerografato correttamente. Si tratta anche di conoscere i prodotti e come si comportano i tessuti, in modo da fondere questi due campi di competenze e ottenere il meglio.

Proprio come hanno fatto Nadia, Giusy, Silvana, Sara, Santina, Vanessa e Ilaria!

I lavori realizzati al corso
I lavori realizzati al corso

Per prima cosa non tutti i tessuti sono uguali, e questo già pone una bella linea di demarcazione tra quelli che si possono aerografare e quelli su cui è un po’ più problematico.

I tessuti possono essere suddivisi in tessuti naturali, (animali, vegetali e minerali) e i tessuti prodotti dall’uomo che sono quelli sintetici e quelli artificiali.

I tessuti sintetici sono ottenuti attraverso la sintesi di sostanze chimiche derivate dal petrolio. Di questi tessuti va parte l’acrilico, ad esempio. Questo termine è utilizzato per indicare le fibre sintetiche prodotte da acrilonitrile, che è il componente principale. Tra i tessuti sintetici l’acrilico è il più simile alla lana e il suo impiego è molto comune.

La produzione dell’acrilico per uso tessile fu importata in Italia dalla Edison con lo stabilimento Acsa di Porto Marghera. Fu la stessa ditta che nel 1959 introdusse in Italia il leacril, di cui sicuramente ricordi il nome attraverso molte pubblicità TV che promuovevano biancheria intima realizzata con questo tessuto. La lycra ad esempio è un tessuto realizzato grazie alla lavorazione di fibra elastomerica, la prima fibra realizzata. Caratteristica principale è l’elasticità, oltre a quella di poter essere associata ad altre fibre.

Se vuoi cimentarti nella decorazione di un tessuto (sintetico o naturale, com il cotone ad esempio) puoi lavorarci direttamente sopra ma anche preparare il tessuto con una spruzzata di un prodotto che si trova in commercio, come il TRANSPARENT BASE della Createx, che serve come promotore di adesione del colore che tu andrai a sovrapporre con la tua aerografia. Questo prodotto ha lo scopo di isolare la fibre, rendendole minimamente impermeabili, pur mantenendo flessibilità ed elasticità, e questo consente una colorazione superficiale senza che la fibra assorba in profondità il pigmento (cosa che spesso accade quando si usa il bianco su maglia nera).

L’aerografo deve essere però con un ugello superiore a 0,4, perché questo prodotto è molto denso e non va diluito. Usa un phon per asciugare questo prodotto perché se usi il ferro da stiro con un panno tra tra tessuto e ferro, il transparent base verrebbe assorbito dal panno.

Il tessuto così preparato puo’ essere decorato con colori acrilici all’acqua ad aerografo, come già suggerito nell’articolo che ti ho ricordato all’inizio. Sappi che i colori non devono bagnare, ma devono creare un film sul tessuto, che si fissa ad esso superficialmente.

Prima che la Createx proponesse questo tipo di prodotto, in modo molto spartano si creava artigianalmente una mistura di acqua tiepida e VINAVIL (1 cucchiaio di colla, mezzo litro di acqua), che veniva spruzzata ed assolveva allo stesso compito.

Il fissaggio va poi fatto con una pressa a caldo, oppure con un ferro da stiro (alla temperatura prescritta dall’etichetta), sovrapponendo al disegno un foglio di carta da forno e stirando direttamente, non a rovescio, perché in tal caso le zone di colore ancora non asciutte completamente si attaccherebbero
all’asse da stiro. Se vuoi anche proteggere il disegno alla fine, esistono dei prodotti trasparenti che rinforzano il colore e lo rendono più resistente, come ad esempio il FINISHER dell’ANGELUS che va
bene sia sui tessuti che sulle calzature.

Ti consiglio di effettuare il primo lavaggio del capo aerografato e fissato non prima di 4/5 giorni, in modo da consentire il miglior fissaggio possibile dei colori, che continuano il processo di asciugatura anche ore dopo la stiratura. Nel lavaggio fai attenzione a non superare mai i 30°; usa sapone neutro ed evita la centrifuga. Se possiedi l’asciugatrice evitala assolutamente.

I simboli per il lavaggio

Se un cliente ti ha commissionato un capo aerografato, devi sempre corredarlo da un campione dello stesso tessuto, su cui siano stati utilizzati gli stessi colori del disegno, e le stesse procedure di preparazione e di fissaggio, prima di un corretto lavaggio.

Allegare il campione aerografato al capo che viene consegnato al cliente, corredandolo con la tabella dei simboli di lavaggio, funge da “garanzia” sul lavoro fatto, e dimostra che rispettando le procedure il capo non stingerà. Se il cliente infatti dovesse lamentare qualche inconveniente, è facilmente dimostrabile se hai il campione di prova aerografato, come ciò sia riconducibile ad un errore del cliente stesso.

Devi sempre specificare infatti come qualsiasi operazione diversa da quelle da te fatte sul campione e consigliate non può essere garantita.

Spero di esserti stato di aiuto e buon lavoro con l’aerografo ☺️

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *