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AEROGRAFO E STILI ARTISTICI: RENATO CASARO

Oggi ti parlo di Renato Casaro, un artista italiano, ancor oggi ai più sconosciuto, ma universalmente apprezzato dagli addetti ai lavori, che ha rivoluzionato l’illustrazione nella cartellonistica cinematografica e ha saputo imporsi per lo stile e la tecnica dell’aerografo in modo indelebile.

Il poster di BALLA COI LUPI

Ti parlo di lui ovviamente come grande artista e grande persona, che solo oggi, passate ampiamente le ottanta primavere, riesce a raccogliere l’apprezzamento che forse meritava prima.

Nato nel 1935 a Treviso, Casaro ha vissuto la sua gioventù da subito affascinato dall’era d’oro di Hollywood che era appena iniziata. Era il periodo in cui Marlene Dietrich recitava nel “IL DIAVOLO E’ UNA DONNA” e Clark Gable era uno degli idoli de’ “L’AMMUTINAMENTO DEL BOUNTY”.

Spendeva i pochi soldi che si ritrovava ovviamente andando al cinema e dopo avere concluso un tirocinio come litografo, rimase fedele alla sua passione e dipinse, in cambio del libero accesso al cinema, la facciata esterna del cinema “Garibaldi” nella sua città natale.

Solo al cinema gli era possibile oltrepassare i limiti: viaggi, avventure, pirati, eroi western, fantasia: tutto ciò che egli conosceva per sentito dire, era presente al cinema. Nuovi mondi sconosciuti si aprivano: era nato il “sogno americano”.

Il poster di ANGEL HEART

Casaro voleva arrivare là dove John Wayne, Gregory Peck ed Eroll Flynn combattevano per la giustizia e le belle donne e là dove le mete erano facilmente raggiungibili se solo c’era la volontà di arrivarci. Eppure sognare solo non bastava a Casaro. Iniziò a studiare, in modo professionale, ogni singola inquadratura e imparò a riprodurle a memoria. Conosceva la sua materia fin nel minimo dettaglio.

Quella fabbrica dei sogni che per lui era il cinema iniziava a plasmare la sua vita. Si trasferì a Roma presso il rinomato STUDIO FAVALLI, all’epoca il più grande studio italiano per la pubblicità cinematografica e ad appena 21 anni si dette alla libera professione.

Il cinema italiano conobbe verso la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta un boom economico. I classici epici del grande schermo riscuotevano allora grande successo presso il pubblico europeo. Con una di queste opere Casaro sfondò sulla scena internazionale. Cominciò infatti per conto di Dino de Laurentiis, con il film LA BIBBIA di John Houston, creando il famoso poster utilizzato in tutto il mondo e che dominò per svariate settimane, con le sue gigantesche dimensioni, il famoso Sunset Boulevard di Los Angeles.

Il poster di OPERA di Dario Argento

Divenne in breve uno dei pittori più produttivi per film di azione e avventura, dipingendo le sue opere con uno stile impressionistico, che si addiceva molto al genere di film di azione/western/avventura, dove il poster del film doveva sempre avere una certa dose di violenza e forza.

Requisiti indispensabili degli “eroi” erano i revolver e la sigaretta. L’azione come tale era richiesta. A questo periodo fece seguito il film d’azione comico, quello per intenderci di Bud Spencer e Terence Hill, di cui fece praticamente la totalità dei manifesti.

Negli anni ’80 ebbe inizio un nuovo e fondamentale periodo creativo, con un cambio di stile e con l’inserimento dell’aerografo nel suo lavoro, influenzato dagli artisti giapponesi che con questo strumento avevano creato una tecnica iperrealistica.

Senza abbandonare mai il pennello, divenne un grande utilizzatore dell’aeropenna, soprattutto per rendere meglio le transizioni e negli effetti di luce e ombra, che tutti dovremmo studiare per imparare a lavorare correttamente.

Il poster de’ “Il tè nel deserto”

Nacquero così poster di grandissima bellezza, come L’ULTIMO IMPERATORE, NIKITA, IL TE’ NEL DESERTO e quelli dei successivi film di azione di SILVESTER STALLONE e ARNOLD SCHWARZENEGGER.

Il suo, per gli addetti ai lavori del settore cinematografico, divenne lo STILE CASARO per antonomasia, con dipinti pieni di atmosfere, visi che emergono e scompaiono da sfondi infiniti, contrasti di luce ed ombra impossibili col pennello.

Renato Casaro ha realizzato più di 1000 illustrazioni diventate poster per film visti in tutto il mondo, e in taluni casi divenuti dei veri e propri “cult”. Alcune delle sue prime opere fanno già parte di collezioni da museo.

Oggi, nell’era del computer, il poster dipinto dei film non esiste praticamente più, oggi esistono i trailers e la comunicazione è frammentata in tanti spot video che tolgono forse la magia del film come succedeva una volta. Quando si andava al cinema affascinati dal poster appeso fuori dalla sala.

Benché oggi Renato Casaro si occupi di wildlife e realizzi dipinti sulla natura, è ancora cercato per la sua intelligenza artistica e il suo talento. Sua è infatti la preziosa collaborazione per l’ultimo film di Quentin Tarantino, “C’ERA UNA VOLTA HOLLYWOOD”, del 2019.

Conoscerlo e aver lavorato con lui nella stesura della sua biografia illustrata è stato per me un grande privilegio, perché mi ha permesso di condividere un’esperienza bellissima con un artista infinito e contemporaneamente con una persona di grande ricchezza umana, ma semplice e alla mano come pochi. Caratteristiche che appartengono solo ai più grandi.

Renato Casaro con Paolo Ruffini e me

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