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COME REALIZZARE AD AEROGRAFO DELLE GOCCE D’ACQUA

Molto spesso si pensa all’aerografo come ad uno strumento magico con il quale si possono riprodurre effetti o texture particolari, per il solo fatto che si preme il pulsante per far uscire l’aria e si tira indietro il pulsante per far uscire il colore. Questa è la sensazione che ho, a volte, dopo che successivamente ad un corso base gli allievi mi contattano per chiedermi candidamente: “Come si rappresenta l’effetto pelo degli animali? I capelli di una donna? L’effetto trasparenza dell’acqua?

Tutte queste domande sono il sintomo che non si hanno chiari un paio di concetti basilari: il primo è quello legato al fatto che la tecnica acquisita va poi supportata da lavoro, esercizio, sacrificio e prove continuative, coltivando il trend i miglioramento dei risultati con pazienza e costanza, anche attraverso qualche frustrazione perché qualcosa non va per il verso giusto.

Il secondo, su cui molti scivolano, è che non bisogna generalizzare nessun argomento e bisogna imparare ad osservare con attenzione ciò che abbiamo davanti.

Se le domande come quelle sopra riportate sono così generiche (rispondere alla domanda sul pelo degli animali non può essere fatto in due righe, e forse, anche dettagliando meglio quale animale, in quali condizioni di luce, ecc.), neanche un libro potrebbe bastare. La stessa cosa dicasi per i capelli di una donna, o dell’acqua.

Gocce 1

L’acqua, essendo trasparente, lascia vedere quello che c’è sotto. Quindi per prima cosa, prendo un cartoncino da disegno liscio e applico una leggera colorazione omogenea della stessa tonalità del fondo su cui ho creato le gocce d’acqua e che voglio riprodurre. Poi vi posiziono sopra del frisket e disegno a matita sul frisket le varie forme di gocce (lo puoi fare a mano libera, questa è una cosa semplice anche per uno che non sa disegnare!). Poi ritagli con il bisturi e togli il frisket che protegge le gocce (Gocce 1)

Comincio col dare rotondità a tutte le gocce, nella parte sinistra, in alto, da dove nel mio caso arriva la luce. (Gocce 2). Nella foto “Gocce 3” si vede il risultato ottenuto dopo aver tolto il frisket.

Gocce 2
Gocce 3
Gocce 4

Le gocce d’acqua, seppur trasparenti, si comportano come piccoli “solidi” a cui bisogna
dare volume e rotondità, nonché realizzare l’ombra che proietta sul piano.
Per realizzare questa ombra, riposiziono tutte le mascherine sopra ogni goccia con cura e
poi aerografo con leggerezza in direzione opposta a quella da dove arriva la luce. (Gocce 4)

Dopo aver protetto tutte le gocce ed aver aerografato con la stessa intensità l’ombra di ogni goccia, tolgo la protezione e guardo il risultato, (Gocce 5) controllando il risultato tra una goccia e l’altra, e magari correggo in modo da nebulizzare quantità di colore equivalenti per l’ombra di tutte le gocce.

Gocce 5

E’ evidente che mancano ancora tutti i riflessi della luce, che inizio a fare, trattandosi di un cartoncino liscio, con una gomma matita oppure con una gomma elettrica. I riflessi sono due: uno molto netto e luminoso, che è il riflesso diretto della luce; l’altro, morbido e sfumato, è invece all’interno della goccia, ed è il risultato del riflesso della luce sul piano su cui è l’acqua.
Le gocce più piccole possono essere completate semplicemente con un colpo di gomma elettrica, per produrre un semplice punto luminoso nella loro parte superiore (o più di uno, a seconda della forma della goccia).
Nelle gocce più grandi, invece, prima sfumo con la gomma matita nelle zone più chiare, poi rinforzo i riflessi di luce con la gomma elettrica (vedi l’immagine qui sotto).

Il risultato è quello della foto “Gocce 7”. Ora prova a cimentarti anche tu: fotografa le tue gocce e prova ad osservare le diverse condizioni in cui ti troverai rispetto al semplice esercizio che ti ho fatto vedere, e poi prova!

Gocce 7

Vuoi farmi vedere il risultato? Nessun problema, contattami e sarò lieto di darti qualche consiglio!

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