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COME AEROGRAFARE UN CASCO

Tempo di lettura approssimativo: 5 minuti

Nell’articolo della scorsa settimana ti ho descritto i 5 passi da fare prima di aerografare un casco. In questa sede ti suggerisco alcuni accorgimenti per fare il lavoro e concluderlo in maniera soddisfacente.


Generalmente i caschi vengono aerografati, customizzandone uno già trasparentato e commercializzato. Si tratta pertanto di un lavoro per il quale l’opacizzazione e la pulizia preludono all’applicazione delle maschere adesive e dei nastri. Se però il casco presenta grafiche che devono essere coperte e/o tolte, bisogna individuarne la natura.

Se si tratta di nastrini o adesivi, vanno rimossi. Se si tratta di decalcomanie sotto trasparente, bisognerà carteggiare la superficie sotto cui c’è la decalcomania per ammorbidire se non togliere il sottilissimo spessore che inevitabilmente c’è, per poi dare un fondo di copertura. Fondo da applicare necessariamente anche nel caso in cui il casco sia di un colore diverso da quello più adatto alla customizzazione o che serve per coprire grafiche verniciate che vanno tolte.

Di’ la verità: non immaginavi quanto lavoro ci fosse da svolgere prima di cominciare ad aerografare! Ebbene sì e tieni presente che la qualità del risultato finale è legata indissolubilmente a tutte queste lavorazioni preliminari.

Ora devi decidere il tipo di colori da usare per l’esecuzione della tua aerografia: colori a solvente, colori per carrozzeria ad acqua o colori acrilici.

Se scegli colori a solvente, quelli alla nitro (come gli House of Kolor) hanno il vantaggio di lasciare sulla punta dell’ago molto meno residuo per l’effetto autopulente del solvente, e asciugano velocemente. Sono inoltre molto resistenti anche prima del trasparente e consentono un’eccezionale diluizione col diluente
apposito, adatta alla realizzazione di dettagli piccoli.

Se opti invece per le vernici per carrozzeria ad acqua, hai più o meno le stesse caratteristiche, ormai il gap tra le due tipologie di colori è completamente colmato, visto che già da qualche anno anche l’industria automobilistica si è orientata definitivamente verso questo indirizzo, in quanto non sono tossiche.

Ma oltre a queste due classi di vernici, puoi usare i classici colori acrilici per aerografo, che pur un poco più delicati nella fase pre-trasparente, sono perfettamente idonei alla customizzazione di caschi, moto, materie plastiche ecc.

Scegli in base alla tua esperienza e in base a come sei abituato.

Gli acrilici ad acqua si asciugano rapidamente e sono sufficientemente coprenti. Sono stabili alla luce e offrono garanzie di durata, una volta che sono stati trattati con il trasparente. Gli acrilici impongono alla fine un trasparente catalizzato e non a solvente, perché il solvente spezza la catena del polimero sciogliendo il colore, che invece, una volta asciutto, è inattaccabile dall’acqua.

Per la realizzazione del disegno, sappi che lavorare su una superficie curva è totalmente differente rispetto alle superfici piane e non esistono adesivi che si deformano e mascherano superfici come quelle di un casco senza lasciare piegoline. Pertanto all’inizio prova qualche soggetto grafico (simboli, scritte, disegni etnici o geometrici, stelle, striscie, ecc, ecc.) dove l’uso di nastrini ti aiuterà a suddividere gli spazi con maggiore facilità, vista la deformabilità dei nastrini in PVC 3M. Mettersi a realizzare soggetti figurativi, senza avere esperienza a mano libera, all’inizio è sconsigliabile.

La finitura proteggerà il disegno nel tempo. Ti consiglio sempre di applicare (o far applicare) un trasparente bicomponente catalizzato, in modo che l’asciugatura non avvenga per evaporazione del solvente, ma solo per reazione chimica (catalisi).

In questo modo il trasparente non interagisce con la composizione dei colori che hai usato (come ti ho detto gli acrilici si sciolgono in presenza di solvente nitro) e non interagisce molecolarmente con la struttura di certi materiali come invece fanno i prodotti a solvente.

Ti chiarisco un ultimo dubbio: alcune leggende metropolitane raccontano di caschi aerografati che in caso di incidenti hanno avuto problemi alla struttura e nella richiesta di risarcimento, la compagnia assicuratrice ha eluso il pagamento, dimostrando la correlazione della rottura con l’intervento di decorazione ad aerografo dopo l’omologazione.

In realtà qualche vicenda di questo genere si spiega solo come abile operazione legale da parte della compagnia assicuratrice, ma in realtà non ha riscontri reali se il lavoro è fatto bene, in quanto, quando un casco commerciale comprato in negozio viene aerografato non viene modificato nella struttura, che mai viene toccata, visto che l’iniziale opacizzazione interessa solo qualche micron del trasparente applicato di fabbrica.

Lo dicono le immagini della Moto GP, dove da sempre i piloti indossano caschi personalizzati secondo i loro desideri!

Spero con questo articolo di averti aiutato a capire cosa fare quando devi aerografare un casco.

Ciao e buon lavoro con l’aerografo!

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